FAQ

Uno studio dentistico per tutte le esigenze a Ferrara

Il nostro studio dentistico è disponibile tutti i giorni dal lunedì al venerdì per venire incontro, il più possibile, alle vostre esigenze ed urgenze e per chiarire tutti i vostri dubbi su terapie e trattamenti. 
Di seguito, proviamo a rispondere alle domande più frequenti che ci vengono rivolte.
Contatti

La risposta alle vostre domande nel campo dell'odontoiatria

Ortodonzia 

Che cosa è il trattamento ortodontico?
Il trattamento ortodontico è una cura effettuata dall’ortodontista il quale, utilizzando un dispositivo medico, allinea i denti al fine di ottenere una masticazione corretta, una migliore igiene della bocca ed estetica della bocca e del viso più gradevole. 

Quanti tipi di apparecchio esistono?
Esistono dispositivi fissi e mobili. Gli apparecchi fissi sono costituiti da attacchi (bracket) incollati ai denti sulla superficie esterna, metallici o di materiale estetico (es. ceramica, composito ecc.) che trattengono i fili con elastici o legature metalliche i quali a loro volta sono il vero motore dell’apparecchio in quanto spostano i denti nella direzione voluta dall’ortodontista. Tali apparecchi richiedono una igiene orale scrupolosa. Esistono da qualche anno mascherine trasparenti rimovibili il cui utilizzo è limitato ad alcune situazioni cliniche e che vengono cambiate ogni 20 giorni spostando i denti secondo una programmazione fatta su software. La scelta del dispositivo da utilizzare è diversa a seconda del problema clinico che si deve affrontare.

Quando iniziare un trattamento?
Si consiglia di effettuare una prima visita all’età di 5-6 anni. A seconda del tipo di problema da risolvere, l’ortodontista può consigliare un intervento precoce detto di ortodonzia intercettiva oppure effettuare controlli periodici al fine di individuare il momento migliore per cominciare la cura.
Che cosa è la "ortodonzia intercettiva" o fase ortodontica?
È una fase eseguita in età precoce (dai 5 ai 9 anni) in dentatura decidua o mista, di una durata limitata nel tempo (12-18 mesi) con funzioni ortopediche, mirata di solito ad armonizzare la crescita delle basi ossee e a correggere abitudini negative come la respirazione orale o la suzione del dito. Si possono utilizzare dispositivi fissi e/o mobili. Una ortodonzia intercettiva ben eseguita può eliminare del tutto o parzialmente un trattamento del problema in futuro.

L'apparecchio provoca dolore?
È possibile che compaia una dolenzia della dentatura che si manifesta il giorno seguente l’applicazione dei dispositivi e che può durare qualche giorno per poi scomparire spontaneamente. In caso di fastidio persistente, si può assumere un antidolorifico come il paracetamolo. Le labbra e le mucose orali possono subire lievi escoriazioni nei primi giorni: in tal caso è necessario applicare silicone o cera ortodontica sugli attacchi, fornita dallo studio dentistico.

Che cosa è la contenzione?
La contenzione è un dispositivo mobile (da portare secondo le indicazioni del medico, di solito la notte) che viene applicato al termine della cura e che ha lo scopo di mantenere il risultato ottenuto. La sospensione della contenzione contro le indicazioni fornite non assicura la stabilità del caso e predispone alle recidive.

Endodonzia

Se la polpa del dente riceve un danno irreversibile (per carie o trauma), la polpa si infiamma (pulpite) o può morire (necrosi) e solitamente il paziente avverte dolore. In questi casi si deve ricorrere alla terapia canalare.
Per eseguire una corretta cura canalare si deve accedere ai canali radicolari per poter detergere, disinfettare e allargare gli stessi fino alla loro chiusura completa.
È fondamentale conoscere esattamente l’anatomia del dente da trattare, per cui è necessario avere un’immagine radiografica dello stesso. In questo modo si può conoscere preventivamente la larghezza, lunghezza e curvatura dei canali.
Durante la cura canalare si utilizza sempre il rilevatore d’apice, un sofisticato apparecchio grazie al quale possiamo sapere se gli strumenti sono arrivati alla corretta lunghezza nel canale dentale.
Infine grazie agli strumenti in nickel titanio che si adeguano alle curvature dei canali è possibile sagomare e detergere con soluzioni disinfettanti l’interno dei canali. I canali sono sigillati fino all’apice con la guttaperca, un materiale inerte e atossico.


Protesi Fissa

Consente di realizzare corone, ponti su denti naturali.
La corona consiste nella realizzazione di un manufatto protesico da parte dell’Odontotecnico su di un unico elemento. La corona può essere di metallo (oro, lega di metallo-ceramica o di ceramica integrale) e viene posizionata sul dente precedentemente preparato.
Solitamente le indicazioni alla realizzazione di una corona si hanno per denti molto compromessi spesso anche devitalizzati. La corona consente una migliore distribuzione dei carichi, prolungando la vita del dente e allontanando il rischio di frattura.
Il ponte consiste nella realizzazione di un manufatto protesico che poggia su due o più elementi dentari e sostituisce gli elementi mancati fra i denti. Anche il ponte è posizionato su denti precedentemente trattati e preparati è può essere realizzato in metallo, metallo-resina e metallo-ceramica.

Implantologia 

L’implantologia dentale è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti con altrettante radici sintetiche ancorate all’osso.
La perdita dei denti naturali è sempre stato un evento invalidante, sia per la funzione che per l’estetica della bocca. Prima dell'avvento dell'implantologia dentale, il ripristino era reso possibile solo per mezzo di protesi fissate ai denti contigui a quelli mancanti: un intervento demolitivo, che ne prevedeva la limatura per accogliere le corone che avrebbero sorretto il dente mancante. Quando numero e qualità dei denti naturali non era favorevole alla costruzione di protesi fisse, la sostituzione dei denti mancanti prevedeva, invece, l'applicazione di protesi mobili parziali o totali.
Tali apparecchi oggi vanno scomparendo grazie ai progressi fatti nel campo della prevenzione di carie dentarie e parodontopatie che hanno ridotto la perdita di elementi dentali ma anche per merito dell'implantologia che ne ha permesso la stabile sostituzione, anche nei casi di perdita completa. Con l'utilizzo dell'implantologia dentale non è stato più necessario coinvolgere denti integri per sostituire denti mancanti, né applicare dentiere o comunque manufatti mobili.
L’impianto dentale, in qualità di radice artificiale inserita stabilmente nell’osso, riesce a sostenere validamente una capsula singola o un ponte, oppure può fare da eccellente ancoraggio ad una dentiera instabile o mal tollerata dal paziente.
Secondo le necessità è possibile inserire uno o più impianti, per sostituire un solo dente, più denti (protesi dentale parziale) o tutti i denti dell’arcata (protesi dentale completa). Contrariamente a quanto si possa pensare, nella maggioranza dei casi, l’intervento di implantologia dentale non é doloroso e presenta una percentuale di successo molto elevata.

Perché affrontare un intervento di implantologia:
  • Mancanza di uno o più denti, causa di numerosi problemi sia all’estetica del sorriso che alla buona funzionalità della masticazione;
  • Denti vicini a quelli mancanti che tendono a spostarsi per riempire lo spazio vuoto e arcate dentarie che non si chiudono più in modo corretto;
  • Masticazione difficile per la mancanza di uno o più denti e per i disturbi che questa provoca sulla muscolatura, sulle ossa e sull’articolazione della mandibola.

Tecnicha chirurgica

L'implantologo, odontoiatra e/o chirurgo, crea una sede nell'osso del paziente (in corrispondenza del nuovo dente da sostituire o da immettere ex novo), attraverso una serie di frese ossee calibrate, per inserire successivamente un impianto dentale endo-osseo. Durante la prima seduta chirurgica viene inserita la vite nell’osso Il successo dell’inserimento dipende da quanto, nei successivi tre o sei mesi, il tessuto osseo riesce a crescere intorno all’impianto, inglobandolo nella sua struttura. Dopo questa prima fase di “osteointegrazione” è possibile completare il trattamento e procedere al posizionamento della protesi.
Come per qualunque intervento di chirurgia orale si potrebbe accusare, dopo l’effetto dell’anestetico locale, un indolenzimento della gengiva e dell’osso. In genere, il carico masticatorio con protesi fissa avviene in un secondo tempo, dopo 3/4 mesi per la mandibola, dopo 5/6 mesi per il mascellare superiore. Tempo valutato in base ad ogni singolo caso. Attualmente, grazie alla ricerca scientifica inerente la superficie e la forma degli impianti, si può ipotizzare un carico immediato subito dopo la chirurgia. Questo sarà possibile solo dopo un attento “piano di trattamento” e in condizioni particolari che vengono valutate dall’implantologo con ogni singolo paziente.
Gli impianti possono sostituire un dente singolo (corona su impianto), un gruppo di denti ravvicinati (ponte su impianti) oppure possono servire a stabilizzare una protesi totale superiore o inferiore.
Gli impianti hanno una vita pressoché illimitata (gli studi più lunghi hanno 25 anni) se viene effettuata una corretta pulizia della bocca domiciliare da parte del paziente e in studio attraverso regolari sedute di controllo e di ablazione del tartaro, effettuate dal medico odontoiatra, essenziale per la buona riuscita di un trattamento impiantare.

Note mediche ed approfondimenti per terapie farmacologiche in atto

Di fondamentale importanza è che i pazienti dello studio dentistico si ricordino di segnalare eventuali problemi cardiologici come: valvole cardiache- pregresse endocarditi batteriche (malattia reumatica infantile) o prolasso mitralico.
Attenzione alla terapia con Bisfosonati sia assunti per via endovenosa che per via orale. I bifosfonati sono farmaci per la cura dell’osteoporosi e per la cura di metastasi ossee di tumori. Questi farmaci possono interferire con i normali processi di guarigione e innescare una complicanza rara ma temibile: la osteonecrosi dei mascellari. Per questo la chirurgia orale e soprattutto l’implantologia sono sconsigliabili in pazienti in terapia attiva con tali farmaci e fino a quattro anni dopo la cessazione degli stessi. È consigliabile una visita odontoiatrica prima di iniziare ad assumere tali farmaci per poter eseguire con tranquillità operazioni che poi a terapia iniziata non potrebbero più essere svolte. Il nostro studio invita le persone che assumono bisfosfonati a mantenere alti livelli di igiene e salute orale, perché anche situazioni di infezione cronica come parodontiti e gengiviti non curate possono portare alla necrosi dei mascellari, senza necessariamente essersi sottoposti a chirurgia orale.
I pazienti che assumono Cardioaspirina, Coumadin o altra Tao (Eliquis) devono segnalare tale terapia in modo da adottare comportamenti adeguati in caso di necessità.
 Raggiungete il nostro studio e osservate da vicino l'eccellenza di tutti i nostri servizi!
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